Il mio impatto sul gioco

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  1. antonio69.
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    Allora, eccomi qui. Desideravo aggiungere qualcosa in più di me e approfondire un po’ meglio.
    Premetto che non sono mai stato un grande appassionato di videogiochi. Non ho mai patìto questo genere di cose… non più di tanto.
    Dall’avvento degli smartfone, ho solo cercato qualche vecchio videogioco della gioventù come “Monkey Island”, o la serie di “Myst”; qualche altro giochino, anche attuale, sempre basato però su una logica di avventura ragionata , evitando giochi di guerra, violenza, spari o altro di simile essendo cresciuto -da buon obiettore- a pane, Bob Dylan, De Andrè & C.
    “Life is Strange” è un gioco molto realistico nel senso che non inventa, ma regala situazioni vere, come lo siamo noi. L’unico escamotage è il riavvolgimento del tempo. Ma ci sta. Lo definisco un po’ il “deus ex-machina” delle tragedie greche; serve più di quanto si possa immaginare, sebbene sia qualcosa di surreale o di fantasia.
    Questo rivivere il tempo rispecchia un po’ la mia vita: il sottoscritto ha vissuto i primi venti anni della propria vita in giro per l’Italia (per il lavoro del papà). A volte i cambiamenti temporali rappresentano per me un tornare indietro o un rivivere come un deja vu ciò che avevo già in qualche modo digerito mentalmente o fisicamente. La perdita di amicizie, le rinunce, o il sovrapporsi di situazioni social-scolastiche hanno sempre fatto desiderare in me uno strumento in grado di riavvolgere quel “quid” che stavo “perdendo” in quel frangente o “vivendo” con intensità per me o per altri.
    Ecco questo rappresenta un punto primario per il quale, iniziando a giocare a LIS, alla fine ne sono uscito davvero provato, ma positivamente.
    Per ora mi fermo qui, ma contnuo…non vorrei tediarvi troppo.
     
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  2. Artemidoro
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    Il gioco di certo accresce il suo già forte potere emotivo con un altrettanto intenso fattore nostalgico. Riguardo al fatto delle situazioni reali e dell'escamotage, è infatti stato detto proprio dagli autori che la loro serie videoludica (Come dice il titolo stesso) vuole raccontare di vicende di tutti i giorni, in cui tutti potremmo o ci siamo trovati, ma con il più del fattore soprannaturale. Se può interessare è da poco uscito il primo episodio di Life is Strange 2: questo ha una trama separata dal primo capitolo e da Before the Storm, sebbene sia ambientato nello stesso universo narrativo. Il tema su cui è incentrato questo nuovo capitolo è il viaggio.
    Sono curioso di sapere com'è sembrata l'atmosfera, le tematiche, la trama e l'esperienza in generale ad un videogiocatore di vecchia data, soprattutto tenendo conto che il setting è un ambiente adolescenziale tipicamente moderno, come lo sono anche i temi trattati. Insomma, sono curioso dell'opinione riguardo al gioco che potrebbe formulare chi proviene da una generazione diversa, e da esperienze di vita diverse da quelle che potrebbe provare oggigiorno un adolescente.
     
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    CITAZIONE (Artemidoro @ 11/10/2018, 23:34) 
    Sono curioso di sapere com'è sembrata l'atmosfera, le tematiche, la trama e l'esperienza in generale ad un videogiocatore di vecchia data, soprattutto tenendo conto che il setting è un ambiente adolescenziale tipicamente moderno, come lo sono anche i temi trattati. Insomma, sono curioso dell'opinione riguardo al gioco che potrebbe formulare chi proviene da una generazione diversa, e da esperienze di vita diverse da quelle che potrebbe provare oggigiorno un adolescente.

    Allora, poni una questione molto interessante, spesso sottovalutata nei vari gruppi di discussione.
    Spesso si pensa erroneamente che la grossa fetta di pubblico di LIS sia giovane e femminile. Nei vari sondaggi si è visto che quasi la metà sta nel decennio dei 20, mentre il restante sono over 30 e over 40, con una piccola percentuale di under 18. E sopratutto equamente divisi fra maschi e femmine.
    Premesso che le buone storie sono universali, a prescindere dall'età di riferimento dei protagonisti, LIS ha una caratteristica molto particolare: è un finto gioco "moderno". In realtà tutto il suo impianto narrativo corre su quello che chiamo "scarto generazionale". Tradotto in parole poverissime è un gioco che narra le vicende di ventenni degli anni 10, raccontate da over30/40enni che narrano dei loro 20 anni.
    Se paradossalmente prendiamo LIS e lo ambientiamo nel 1994/95 (casualmente, ma nemmeno tanto, anni di nascita dei protagonisti) funzionerebbe lo stesso, forse anche meglio. Tutta la sua poetica (e anche epica) è assolutamente anni 90 (con un grosso debito nei confronti della filmografia di John Hughes).
    Cioè il decennio in cui io, antonio69 e gli scrittori di LIS avevamo - chi più chi meno - vent'anni.
    Ed è per questo che, a chi il periodo delle superiori l'ha passato da una vita, LIS piace e tocca corde che non avremmo sospettato e ha un brutale effetto nostalgia.
    Perchè sostanzialmente parla di noi, anni fa, raccontato da nostri pari. Non è un gioco hipster, come spesso viene etichettato (cosa che in realtà viene perculata nel gioco stesso) ma fortemente Generazione X.
    :)
     
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  4. Artemidoro
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    Interessante, non l'avevo mai vista in questo modo. Facendoci caso però è vero, LiS trasmette un vibe molto diverso da quelli delle sue opere "coetanee", e forse ciò è dato proprio dall'essere, come ha spiegato Plan73, un "finto moderno". Purtroppo non posso comprendere a pieno il vostro senso di nostalgia, non appartenendo alla Generazione X, però riesco a farmi un'idea di quella sensazione che si prova quando si ripensa ai tempi andati.

    Comunque è vero che, seppur raramente, LiS viene paragonato all'ennesima trama cliché del genere teen drama, e quindi giudicato male a prescindere. Ma d'altronde come biasimarli, le produzioni con target gli adolescenti ultimamente sono davvero brutte.
     
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    Quello perchè sono scritte male :)
    Il tema adolescenciale in sè è un tema come un altro. Ripescando John Hughes dal mio precedente commento, "The breakfast club" è un film splendido (e seminale, tanto che viene ripescato, ricitato innumerevoli volte in tutti i media) e tratta di un gruppo di ragazzi delle superiori, con tanto di stereotipi del genere.
    Fondamentalmente il problema è il non rispetto del fruitore dell'opera, trattarlo come un imbecille e/o blandirlo per averne il facile consenso.

    Sull'effetto nostalgia, la cosa ha colpito anche giocatori molto giovani, che almeno da un punto di vista anagrafico il massimo che potevano provare era nostalgia del tempo delle medie :)
    Ma è un effetto ben conosciuto, si chiama "sindrome dell'età dell'oro"
    www.futuroquotidiano.com/nostalgia-di-epoche-mai-vissute/
    Si tratta di una forma di negazione della banalità del presente a favore dell’idealizzazione di un determinato periodo storico durante il quale noi saremmo stati più a nostro agio.
    In realtà, da vari decenni a questa parte, diciamo dall'imporsi dei mass media, noi continuamente viviamo vite ed epoche che non ci appartengono: libri, film, documentari, musica o racconti diretti di parenti e amici più grandi. Tutta questa abbondanza di informazioni dettagliate, come mai prima nella storia, sul passato recente crea in noi l'idealizzazione di una determinata epoca, spesso l'immedesimazione, come fossimo stati lì.

    Poi LIS agisce anche su altri livelli più o meno complessi, e le cose sommandosi formano la bomba emozionale che ben conosciamo :)
     
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4 replies since 11/10/2018, 10:20   440 views
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